top of page
  • instagram
  • facebook
  • linkedin

Ritratto d'oca.

Ritratto d'oca, un'opera fotografica artistica con intervento grafico di stampo femminista che denuncia gli appellativi animaleschi utilizzati in senso dispregiativo nei confronti delle donne per distaccarle dalla loro umanità e deridere la loro natura. L'opera si riappropria di quegli appellativi per renderli un vanto e non un insulto. Realizzata da Flavia Rastelli.

Dal dizionario Treccani“OCA: […] In senso fig., anche con sign. spreg.,  persona, soprattutto donna, di limitata intelligenza e cultura, superficiale, sciocca e presuntuosa: sei proprio un’o.!; che o. quella ragazza!; che cosa vuoi che capisca, quell’o.! (anche come agg.: quanto sei oca!; e in funzione appositiva: una donna o.; scolari oche). […]”

Ritratto d’oca nasce con lo scopo di mettere in luce tutte quelle metafore zoologiche che vengono adottate con connotazione negativa in riferimento al genere femminile. Appellativi usati con lo scopo di denigrare atteggiamenti ritenuti “tipici” nelle donne considerate incapaci di manifestazioni più intellettuali e relegate così al ruolo di animali.
Quest’opera è il simbolo della femminilità, è la rivendicazione della propria identità, della libertà di essere se stessi, unici padroni e giudici dei propri corpi e delle proprie menti facendo di quegli insulti un punto di forza e fierezza così da rendere un termine nato per screditare la figura della donna, un simbolo di bellezza, fierezza, eleganza, regalità.

“Oca” non definisce
chi è. Oca è solo l'insulto, non la donna.

bottom of page